Ermeneutiche dello Spirito, tra storia e salvezza Carmelo DOTOLO al 1° Festival internazionale della filosofia in Sila
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--1. Se per G. Vattimo il ritorno della religione si coglie nelle pieghe di una diversa ermeneutica dell’Essere come evento, per Gioacchino da Fiore l’età dello Spirito è all’origine di una rivalutazione dell’esperienza religiosa che si configura come apertura e ascolto della differenza cristiana nei circuiti della storia. Due sono le parole-chiave che possono delineare il tracciato teoretico di entrambi: la secolarizzazione, che per Vattimo dice la peculiarità del cristianesimo nella concretezza della figura storica della caritas cristiana; l'apocalittica, che in Gioacchino da Fiore intende definire la religione come critica nei riguardi di una coscienza atemporale della fede. --2 Il nesso tra interpretazione e salvezza è costituito dall’essere che si dà come evento. Interpretare è un movimento esodale, un cammino attento a decifrare segni e tracce che lasciano trasparire una storia della salvezza, cioè una storia che dispone l’uomo ad una inedita creatività culturale e ad una profonda trasformazione della propria identità sul versante della solidarietà, della pietas, della democrazia. In Gioacchino da Fiore, la storia della salvezza è interpretazione della simbolica dello Spirito, la cui legge nuova come regno di libertà sancisce la fine di un mondo, forse, dell’immagine di un’epoca del mondo. Lo Spirito è ermeneuta della storia, perché si offre come contro-modello nei riguardi di esistenze ripiegate su se stesse. L’età dello Spirito inaugura il non-ancora della speranza, suggerendo agli uomini di optare per una qualità differente della società, delle relazioni interpersonali, della città come spazio di bene pubblico. “Il futuro, più che ciò che sopraggiunge all’orizzonte della storia, è ciò che contraddice la storia presente” (H. Mottu). 1° Festival internazionale della filosofia in Sila - Michele BORRELLI - Santiago ZABALA - Giacomo MARRAMAO - Gianni VATTIMO - Francesco Saverio ALESSIO - Mauro PIOLA - Carmelo DOTOLO - fotografia: Carmine TALERICO --Si
è, in definitva, in presenza di una visione mistico-profetica
che interroga l’appiattimento esistenziale di una religiosità
autoreferenziale e di un sacro anonimo volto alla soddisfazione
del Sé. Per ambedue i pensatori, l’età
dello Spirito introduce una differenza qualitativa che
trova nella persona e nel messaggio di Gesù
di Nazaret un’anticipazione di un tempo che rivoluziona
l’assetto individuale e sociale. In tal senso,
il cristianesimo opera quella produttività interpretativa
della storia e dell’esistenza che, come scrive il filosofo
J. Ortega y Gasset, “consiste
nel decidere ciò che dobbiamo essere; pertanto,
nell’essere ciò che ancora non siamo, nel cominciare
ad essere il futuro. Contrariamente all’essere cosmico,
il vivente comincia dal dopo”. E questo dopo
è lo Spirito che attua un’inversione escatologica,
mostrando il grande sabato della storia. ----Carmelo DOTOLO --"Ermeneutica, Spirito, bellezza e trascendenza. Gioacchino da Fiore e Gianni Vattimo a confronto: la forza della Calabria" --1° Festival internazionale della filosofia in Sila
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