|
--...ripartirono
da Petra e si ritirarono fra le montagne
a Fiore, affinché in Nazareth fosse
annunciato il nuovo frutto dello Spirito
Santo, fino a che, a partire da quel luogo,
il Signore operasse la massima salvezza
sulla Terra. [...]
--Biografia
di Gioacchino da Fiore ANONIMO |
|
--Nell’Escatologia
di Gioacchino da Fiore, riassunta in
poche righe dal suo Anonimo biografo, il nuovo frutto
dello Spirito Santo partirà da Fiore e sarà
annunciato in Nazareth, immediatamente prima della
massima salvezza sulla Terra. La massima salvezza
sulla terra non si realizzerà quindi esclusivamente
grazie alla kénosis e al sacrificio del Messia sulla croce, o a
quello che sarà l’effetto antimetafisico
sulla storia del Dio che si è fatto uomo,
bensì per via di un nuovo frutto dello Spirito
Santo, ancora in “Fiore”, che sarà
distribuito globalmente a partire dal centro
del Mediterraneo, dall’Altopiano
della Sila e specificamente dalla confluenza
di due fiumi, l’Arvo ed il Neto, cioè dal
centro mistico chiamato Fiore,
ovvero Florens, Flaraconio, Flos: attualmente San
Giovanni in Fiore.
--In piena età
dell’interpretazione si può
facilmente volgere il pensiero a campi di indagine
non necessariamente di esclusiva pertinenza della
scienza, o della filosofia, o della religione, e
con un banale gusto dell’ironia chiedersi se mai
sia possibile che la salvezza debba partire da un
luogo degradato urbanisticamente, culturalmente
imbarbarito, depredato di ogni forma di memoria
e di poesia, abbandonato
a se stesso e senza futuro come la San Giovanni
in Fiore contemporanea: una città
medioevale testimone di accadimenti determinanti
per la storia del pensiero umano, rinomata per le
antiche ed apprezzate tradizioni artigianali, circondata
da decine di migliaia di ettari di preziosi boschi
ricchissimi di acque sorgenti, affacciata sullo
Ionio, un tempo centro mistico e legato allo spirito,
oggi stranamente priva di attività economiche
siano esse produttive, turistiche, culturali, o
di servizio. Un luogo dal quale ancora nel 2006
le migliori menti continuano ad emigrare e dove
i pochi artisti ed intellettuali non emigrati sopravvissuti
vengono posizionati in uno spazio di non appartenenza
sociale, non
solo emarginati ma a volte persino perseguitati
per costringerli alla resa o alla fuga.
--La popolazione, a
causa dell’atrofia istituzionale, del degrado politico,
del sottosviluppo strutturale della società,
costretta ad una emigrazione di massa inarrestabile
e alla perdita dell’identità culturale, è
attualmente in via di estinzione; come ha indicato,
già nel 1992 nel suo prezioso saggio “L’inquieta
alleanza fra psicopatologia e antropologia” 2), l’etno-psichiatra
Salvatore INGLESE, che si orientò
verso lo studio delle psicopatologie collettive
dovute a fenomeni migratori di massa appunto dopo
aver prestato per dieci anni pratica assistenziale
presso il locale Centro di Igiene Mentale nell’allora
U.S.L. 13.
--Scrive il Dott. INGLESE:
--"
[…] Da queste complesse dinamiche si deduce la convinzione
che l'emigrazione di massa si impone come una straordinaria
variabile strategica nel divenire storico di questa
popolazione.-Nel suo dispiegamento essa condiziona
la morfogenesi dell'assetto sociale, nonché
la strutturazione del mondo psichico e di quello
culturale. I suoi effetti non si esauriscono nel
"qui e ora" ma si riproducono indefinitamente
sull'asse diacronico del lungo periodo.
--Questo
processo si dilata nelle forme della desertificazione
demografica e della dissipazione culturale. Alla
dispersione geografica corrisponde immancabilmente
la dispersione delle identità culturali e
psicologiche. E' per questo motivo che i processi
migratori si ripiegano in sacche di raccolta di
imponenti fenomeni psicopatologici. […]
--[…]
Nel corso del tempo è stato possibile censire
almeno cinquecento casi psichiatrici che rappresentano,
comunque la punta emergente di un iceberg epidemiologico
la cui massa resta nascosta. […]
--[…]
lo smarrimento della solidarietà etnica e
familiare, lo scacco della cultura tradizionale,
la condizione, diffusa e pervasiva, di sofferenza
psicologica, rappresentano gli indicatori di lungo
periodo di una irrimediabile sconfitta storica e
antropologica della società autoctona che,
decimata dall'emigrazione di massa, sembra rassegnarsi
ormai all'estinzione."
--Il processo
di esclusione operato nei confronti degli artisti è dovuto soprattutto al fondamentalismo
misoneista politico-istituzionale, conseguentemente, all’incomprensibilità e
al rifiuto terrorizzato, da parte della popolazione
sopravvissuta, della possibilità di un’esistenza
alternativa, diversa, meno legata all’avere e più
legata all’essere; più viva, ricca, colta,
comunicativa, sociale, umana: poetica!
1°
Festival internazionale della filosofia in Sila
Francesco
Saverio ALESSIO durante il suo intervento: Per
un’Ermeneutica
del Web.
Un’Escatologia
Florense contemporanea - fotografia: Carmine
TALERICO - 7 giugno 2006
--Per un artista
che voglia sopravvivere in sanità mentale,
a San Giovanni in Fiore, è necessario
non vivere più sentimenti di solitudine dovuti
all’esclusione bensì sentimenti di solitudine
derivati da un senso di non appartenenza culturale;
una sorta di nostalgia dell'emigrato,
riprodotta in modo teatrale da essere umano cosciente
di appartenere ad una cultura che è altra
e che vive in un luogo straniero, che non gli appartiene.
Una decostruzione e ricostituzione dell’evidenza
intuitiva della realtà quotidiana in una
forma di rappresentazione intima, ricomposta in
una imprevista
disposizione di frammenti poetici,
sconosciuta all’altro, strategicamente riservata 3). Si tratta di
un processo personale molto complesso e difficile
poiché è necessario intraprendere
la costruzione di una cultura individuale come se
fosse quella di una società, cioè
bisogna fornire a se stessi e dal profondo di se
stessi sicurezza
ontologica e nutrimento psicologico,
compiti protettivi che dovrebbe assolvere la società. --Bisogna avere una
vasta capacità immaginativa sostanziata dall’impegno
costante nelle attività mentali di studio
e di ricerca, tendenze ascetiche, profonde motivazioni
spirituali, inesauribili capacità di rinuncia
ai beni materiali e ai contatti affettivi ed amorosi:
un opera di megalomania auto-protettiva che comporta
percorsi di umiltà profonda e di strenua
rinuncia per poter essere strutturata efficacemente.
Per individui più deboli o insicuri o timidi
non c’è scampo: alcol, cocaina, eroina, vandalismo,
spesso il Centro di Igiene Mentale, sottometterti
al Tabù o se vuoi salvarti ed avere la possibilità
di una vita sana EMIGRARE.
--A San Giovanni
in Fiore, oggi, attraverso le gabbie e le nebbie
dei confini locali, si traguarda lontana, quasi
irraggiungibile, la salvezza personale. All’orizzonte,
invisibile!, quella collettiva. Impossibile quella escatologica.
--All’avvento
di Internet e del Web, però, iniziò
ad apparire razionalmente accettabile l’ipotesi
che anche da questo lembo di montagna abbandonato
dalla poesia e dagli uomini potesse diffondersi
immediatamente in tutta la Terra, come nel messaggio
escatologico di Gioacchino
da Fiore,
una visione della realtà florense diversa
da quella istituzionale insieme all’indicazione
di una possibile salvezza globale: quella di inventare
un'opera
d'Arte composta da ragnatele comunicative digitali, un'architettura
dell'intelligenza connettiva, un ipertesto adatto ad esprimere l’”esserci” a San Giovanni in Fiore agli albori del terzo millennio,
un’estendersi della mente a 360° per tentare
di sviluppare altre possibilità di dialogo:
una Escatologia
Florense contemporanea espressa in
forme d’arte poliedriche che contribuisse all’edificazione
della conoscenza, alla Bildung di una filosofia tendente alla felicità
dell’umanità e alla pace nel mondo attraverso il dialogo
interculturale e globale reso possibile da Internet e dal Web.
--Attualmente
vivo nel World Wide Web.
Ho una identità che è altra da quella
affibbiatami qui a San Giovanni in Fiore. Ho un’identità
aurale conformata da molte pagine web
e da molte e-mails che contengono "Francesco
Saverio ALESSIO", tutte e tre
le parole che indicano il mio nome e cognome. --Delle
pagine web più di 500 le ho inventate, progettate
e costruite io - emigrati.it - emigrati.org - florense.it (fra tutti e tre i siti - multilingue - oltre 20.000
visitatori al mese da tutto il globo terrestre)
- quelle di altri siti web - altre sono nate dalla
collaborazione con il Laboratorio
di Produzione Culturale LA VOCE DI FIORE diretto da Emiliano
Morrone, laboratorio al quale collaborano
filosofi come Gianni
Vattimo, che ne è direttore
onorario, Alfonso
Maurizio Iacono, Derrick
de Kerckhove - il resto sono pagine
di siti prestigiosi, di siti istituzionali, di motori
di ricerca che contengono o linkano il mio nome
o i miei siti web; inoltre ricevo e rispondo a moltissime
e-mails che provengono da tutto il mondo. Nel Web
ho più identità come individuo ma
non perdo il senso di appartenenza al gruppo: abito
in Piazza del Villaggio Globale (Global Village
Square). I miei navigatori ed i corrispondenti
tramite e-mail sono Università, Centri di
Ricerca, Associazioni Culturali, Istituzioni, Studenti,
Giornalisti, Artisti, Filosofi, Antropologi, Poeti,
emigrati e discendenti di emigrati italiani, persone
comuni di tutto il mondo…e
a San Giovanni in Fiore si fa finta che io non esista!
--Ma
si può vivere solo di relazioni sociali telematiche?
--Meditando
ancora sulla distanza fra i corpi determinata dal
progresso tecnologico nella comunicazione, come
in aIds:
storie d’Impero applicato, opera teatrale
ideata, prodotta e rappresentata nonostante tutto
a San Giovanni in Fiore, si arriva a riflettere
spesso, al di là della emarginazione
personale, riguardo a quella del sud del pianeta,
al digital divide,
alla violazione dei diritti umani, alla subordinazione
culturale da parte dell’Occidente, alla profonda
crisi dei valori umani universali.
--Allora per ”esserci” si torna a lavorare alla costruzione di una piattaforma
globale di volontariato per lo sviluppo, la convivenza,
lo scambio fra culture diverse, indirizzata alla
formazione e all’informazione, interessata allo
sviluppo di Internet e del Web al fine di rendere
più ampio lo spazio di scambio interculturale,
grazie alla trasmissione del pensiero, delle intenzioni,
dei progetti, del nostro bisogno di ”esserci”. Le
persone che lavorano ad emigrati.it, al laboratorio
di produzione culturale "la
Voce di Fiore" ed ad altri siti web della internet-network florense credono che lo sviluppo dell'UOMO consista
nella diversificazione
delle Culture in una convivenza pacifica garantita
dal dialogo e dalla comunicazione digitale globale. Con il web si ha la possibilità di offrire
a chiunque al mondo lo cerchi quello che tu comunichi,
e si ha la possibilità di conformare comunità
di pensiero al di là dei luoghi geografici
e delle culture: il riconoscere queste possibilità
dona un grande senso di pace, di libertà,
di speranza.
--Questi i motivi che
alcuni anni fa mi spinsero ad abbandonare qualsiasi
altra attività per studiare Internet e per
imparare a costruire siti Web: come reazione alla
incomunicabilità e all’emarginazione all’interno
della società di appartenenza fui irresistibilmente
attratto dalle infinite possibilità di scambi
comunicativi che l’intelligenza connettiva permette.
--Oggi fornisco sul
Web informazioni partendo dall'enunciato
di Nietzsche che "non
ci sono fatti, solo interpretazioni" e che anche questo enunciato è "solo"
un'interpretazione.
--Il mio modo di intendere
una Ermeneutica per l'Internet è di partecipare alla sua
costruzione nel Web con entusiasmo ogni giorno,
con la massima sincerità d'espressione della
mia interpretazione dell'esistenza: una INTERPRETAZIONE
dei fatti, della vita, della cultura, dell'arte,
della storia infinita di immigrazioni ed emigrazioni,
in sintesi dell'antropologia culturale di una città,
nata intorno all'Archicenobio
Florens fondato da Gioacchino
da Fiore, isolata per secoli su di
un massiccio montuoso al centro del Mediterraneo,
un tempo centro mistico e votato allo Spirito - una ERMENEUTICA
PER IL WEB da San
Giovanni in Fiore, Sila, Calabria, Italia.
1°
Festival internazionale della filosofia in Sila
Francesco
Saverio ALESSIO durante il suo intervento: Per
un’Ermeneutica
del Web.
Un’Escatologia
Florense contemporanea - da sinistra: Santiago
ZABALA, Carmelo
DOTOLO, Giacomo
MARRAMAO, Domenico
BARBERIO - fotografia: Tullio
CUSANI - 7 giugno 2006
--In attesa di ulteriori
intrecci nell’ampliamento dell’architettura dell'intelligenza
connettiva che già si diffonde, auto-costruendosi,
da Fiore alla Terra, pongo quindi come fondamenti
filosofici per un’elevata qualità dell’esistenza
umana e per un futuro migliore: l’umanesimo
nell’interpretazione della filosofia buddista di Nichiren
Daishonin e la
solidarietà, la carità, l’ironia, derivate dall’ermeneutica
di Gianni Vattimo e dal pragmatismo di Richard Rorthy;
grazie ad Internet ed al World Wide Web contribuisco
all’edificazione della Piazza
del Villaggio Globale di Derrick de Kerckhove trasmettendo ad altri quel che altri mi ha trasmesso
al fine di favorire l’affrettarsi di una Escatologia
Florense contemporanea come età
dell’Interpretazione e dell’Intelligenza
Connettiva.
--Il pensiero e le
più alte sfere della conoscenza sono attività
e processi continuamente derivati da se stessi,
e alimentati da se stessi. La ricerca esistenziale
e filosofica dovrebbe tendere al fine di migliorare
se stessi per poter così contribuire fruttuosamente
al miglioramento della qualità dell’esistenza
e al raggiungimento della felicità dell’intero
genere umano.
--Nell’età
dell’interpretazione dell’intelligenza connettiva
il pensiero non ha più luogo geografico o
appartenenza proprietaria: è finalmente patrimonio
dell’UMANITÁ.
--Francesco
Saverio ALESSIO
--NOTE:
--1) L’intelligenza
connettiva è un termine che
uso per indicare l’impatto odierno di Internet sul
pensiero umano. Allo stesso tempo, è un concetto
che ha radici antiche, pre-verbali, addirittura
applicabile al regno animale, solo che non era riconoscibile
come tale. Questo per dire che le nuove tecnologie,
tutte le nuove tecnologie ci danno semplicemente
gli strumenti per analizzare questa condizione dell’essere
umano. Siamo abituati a ritenere che il pensiero
appartenga a una dimensione privata, e questo è
il frutto di quel tipo di comunicazione specifico
che è la lettura. Inoltre, il pensiero è
considerato come il risultato di un qualcosa di
"interiore", mentre il prendere la parola
è immaginato come un atto individuale. Ma
anche il dialogo fa parte del pensiero. Per questo
ritengo che il pensiero sia un "linguaggio
silenzioso", ma che la parola sia una forma
di pensiero connettivo. L’intelligenza connettiva
trova un suo naturale ambito nella connessione web,
nella quale però il singolo ha la duplice
possibilità di far parte di un gruppo senza
perdere la sua identità e di avere un’identità
senza perdere il senso del gruppo.
--Vorrei però
precisare che l’intelligenza connettiva è
differente dall’intelligenza collettiva di cui si
scrive quando si affronta la comunicazione elettronica.
In questo caso, l’intelligenza collettiva è
legata a universi a senso unico in cui l’individuo
si perde. L’individuo si perde, infatti, nel discorso
televisivo, nel discorso radiofonico, esattamente
come si perdeva nel discorso orale comunitario. L’intelligenza
connettiva riguarda invece la possibilità
di condividere il pensiero, l’intenzione e i progetti
espressi da altri.
- Connected
Intelligence
Connected
Intelligence is an innovative technology that can address the educational challenge
of bringing students and teachers together
to generate a range of solutions by utilizing
the connective energy of knowledge networks
(human and virtual). It is based on
the work done by Derrick
de Kerckhove, Director of the McLuhan
Program and KPMG's Electronic Markets Group.
-
Sito
Web del Prof. de Kerckhove
--2) L'emigrazione
di massa da questo territorio ha provocato profonde
e irreversibili trasformazioni nella vita sociale
di questa comunità.
Essa ha innescato l'abbandono forzoso di una base
socio - culturale garantita dai vincoli di solidarietà
familiare e vicinale, atta a promuovere nel corso
delle generazioni la creazione e la riproduzione
di modelli, idee, stili di relazione e di esistenza
specifici.
L'emigrazione non si costituisce come un evento
neutro ma come congiuntura critica generale e persistente
che si impone come fattore di perturbazione dei
meccanismi di regolazione dell'individuo e del gruppo.
Per ciò stesso essa deve essere fronteggiata
con molteplici strumenti culturali e psicologici.
Essa si manifesta come periodo di transizione ambivalente,
come un'occasione di sviluppo che contiene anche
un rischio concreto di perdita e di dissoluzione.
Al centro di ogni
esperienza migratoria si colloca una fase di separazione
dall'ambiente originario che fornisce sicurezza
ontologica e nutrimento psicologico.
La lacerazione di questo continuum esistenziale
inaugura la sperimentazione di una angoscia di morte
e di vuoto, e una sensazione di caduta senza fine
in uno stato di disintegrazione.
A carico di questo sistema sociale l'emigrazione
di massa ha determinato:
a)
rottura e disgregazione della famiglia patriarcale
b) sovversione del legame organico tra ruoli sessuali
e produttivi, conseguente all'immissione delle donne
nel ciclo economico;
c) delegittimazione interne ed esterne dei valori
culturali autoctoni;
d) alterazione della coerenza e della coesione del
gruppo originario, causata da processi di:
d1) frammentazioni, per allontanamento definitivo
dei proietti;
d2) incistamento sub - culturale, per integralismo
reattivo alla fobia del nuovo e del diverso che
appaiono nel campo sociale ( fondamentalismo
misoneista );
d3) implosione, per estinzione tendenziale della
cultura originaria con collasso della sua visione
del mondo.
--SALVATORE
INGLESE – L’Inquieta
Alleanza Fra Antropologia e Psicopatologia -
(ricordi e riflessioni di un'esperienza sul campo),
1992, I
Fogli di ORISS - http://www.oriss.org
3) -[...] L'antipatia dell'arte è
costitutiva dell'attività creativa, in quanto lavora sulla diacronia di ogni attesa
consolatoria, sulla solitudine di un gesto che non
chiede alcuna solidarietà.
L'artista esegue la prescrizione nicciana di partire
sempre da uno stato rovinoso del linguaggio, da
una condizione non conciliante con le cose, si muove
dentro il crollo di ogni ordine, per effettuare
una ricomposizione che annulli la precedente disposizione
a favore di una forma capace di fondare un ordine
nuovo, uno scenario in cui
i reperti si aggregano tra loro secondo disposizioni
impreviste da altri.
--ACHILLE
BONITO OLIVA - Teoria del genio antipatico
(con naufragio) - Art Studio, Milano 1989
Crucifissione
- di Francesco Saverio ALESSIO
Kènosis
--[...]
L'uomo post moderno, se assume fino in fondo
la condizione debole dell'essere e dell'esistenza, può finalmente imparare a convivere
con sé stesso e con la propria finitezza,
al di là della residua nostalgia per
la fine di ogni assolutezza della metafisica.
Accettare la condizione costitutivamente scissa
, instabile e plurale che è propria
del nostro essere, destinato alla differenza,
alla transitorietà e alla molteplicità,
significa essere in grado di praticare attivamente la solidarietà,
la carità e l'ironia.
L'uomo che distoglie la sua attenzione dall'oltremondo
e la rivolge a questo mondo e a questo tempo
(Saeculum significa anche "questo
tempo presente") si adopera per far valere
gli ideali del pluralismo e della tolleranza
ed evita che una particolare visione del mondo
s'imponga servendosi dell'autorità
che le è attribuita. La "morte
di Dio" (un'espressione che originariamente
appartiene a Lutero) oggi indica l'incarnazione,
la kénosis (dal verbo kenóo, rendo vuoto),
con la quale Paolo allude al "vuotarsi
di se stesso" compiuto dal Verbo
divino che si è abbassato alla condizione
umana per morire sulla croce. Tutto
questo ci spinge verso una concezione meno
oggettiva e più interpretativa della
rivelazione, vale a dire verso una concezione
"dell'ultimo dio".
tratto
dalla INTRODUZIONE - Una religione senza teisti
e ateisti - (pag. 23-24) a
IL
FUTURO DELLA RELIGIONE - Solidarietà,
carità, ironia - Richard
RORTY - Gianni VATTIMO
--a
cura di Santiago
ZABALA, edito da GARZANTI,
2005
--1°
Festival internazionale della filosofia in
Sila
1°
internationalen FESTSPIELEN der Philosophie
in Sila |
-
-
der
andere beschreibt, um jeden
Preis "zu sein",
er holt die Bewegungen aus der Escatologia
des Gioacchino
da Fiore heraus, und zeigt
die Interpretation der verbindenden
Intelligenz, die sich zum Frieden
in der Welt, zur Rettung des Glücks
der Menschheit wendet, also so bestimmbar
ist wie ein “ Escatologia
Florense“.
- Übersetzung
von Ute WALTER
BILDUNG
- links
Architektur
der bindenden Intelligenz
Architektur
der bindenden Intelligenz -
Francesco Saverio ALESSIO - florense.it
web site - CAD - Rendering - 3D
--1) Die bindenden
Intelligenz ist ein Begriff
der gebraucht wird, um die heutige Bedeutung
von Internet auf den menschlichen Geist
aufzuzeigen. Zugleich ist er ein Begriff,
der alte, pre-mündliche Wurzeln
hat, sogar anwendbar auf das Tierreich,
nur dass er nicht so leicht erkennbar
wird. Dies, um zu sagen, dass die neuen
Technologien, alle neuen Technologien
uns vereinfachte Instrumente an die
Hand geben, die Bedingungen des menschlichen
Wesens zu analysieren. Wir sind gewohnt
zu denken, dass der Gedanke eine private
Dimension, uns persoenlich gehört,
aber er ist die Frucht von jenem Typ
spezifischer Mitteilung, wie es die
Lektüre ist. Desweiteren wird der
Gedanke wie das Ergebnis von etwas betrachtet
wie von einem "Innen", während
das Wort ergreifen eine Vorstellung
wie ein individueller Akt ist. Aber
auch der Dialog ist Teil des Gedankens.
Ich denke, dass der Gedanke eine „stille
Sprache“ ist, aber dass das Wort eine
Form von bindenden Gedanken ist. Die
bindende Intelligenz findet einen natürlichen
Bereich in der Verbindung mit web, in
dem aber das Singular die zweifache
Möglichkeit hat, Teil einer Gruppe
zu sein, ohne seine Identität zu
verlieren, und eine Identität zu
haben, ohne den Sinn der Gruppe zu verlieren.
--Ich würde
aber praezisieren, dass die bindende
Intelligenz unterschiedlich von
der kollektiven
Intelligenz ist, von der man
schreibt, wenn sie der elektronischen
Mitteilung gegenübersteht. In diesem
Fall ist die kollektive Intelligenz
in einer Einbahnstrasse ins Universum
verbunden in dem das Individuum sich
verliert. Das Individuum verliert sich
tatsächlich, in Fernsehreden und
in Rundfunkreden genau so wie es sich
verlor in den mündlichen gemeinsamen
Diskussionen. Die bindende
Intelligenz hat jedoch
die Möglichkeit, von anderen die
Gedanken, die Absicht und die ausgedrückten
Pläne zu teilen.
--Derrick
de Kerckhove - in
einem Interview von Benedetto VECHHI
- das Plakat vom 30. Juli 2002
-
Connected
Intelligence is an innovative technology that can address the educational
challenge of bringing students and
teachers together to generate a
range of solutions by utilizing
the connective energy of knowledge
networks (human and virtual).
It is based on the work done by Derrick
de Kerckhove, Director of the
McLuhan Program and KPMG's Electronic
Markets Group.
-
-
-
-
-
BauNetz - tagesaktuelle Architektur-Redaktion,
Bauten, Wettbewerbe, Datenbanken
-
-
Referat - über Musik und Architektur mit Beispielen
für verschiedene Bezugsarten
--2) Die Emigration
der Massen von diesem Gebiet
verursachte tiefe und irreversiblen
Verwandlungen im gesellschaftlichen
Leben dieser Gemeinschaft. So impfte
das Zwangsverlassen einer sozial-kulturellen
Basis, garantiert von den Banden von
vertrauter, nachbarschaftlicher Solidarität,
geeignet zum Weiterkommen im Laufe der
Generationen, die Erschaffung und die
Kreation von Modellen, Ideen im Stil
von Beziehungen und spezifischem Dasein
ein.
--Die Emigration
bildete sich nicht wie ein neutrales
Ereignis, sondern wie generelle konjunkturell
anhaltende Kritik, die sich durchsetzte
wie ein Stoerfaktor in der Regulation
von den Mechanismen vom Einzelnen und
der Gruppe.
--Daher
muss sie mit vielfältigen Instrumenten
kultureller und psychologischer Art
konfrontiert werden. Sie erweist sich
als ambivalente Übergangszeit,
wie eine Gelegenheit, die auch ein konkretes
Risiko von Verlust und Auflösung
enthält.
--Im Zentrum
jeder Migrationserfahrung stellt sich
eine Phase von Trennung vom gebürtigen
Milieu, das ontologische Sicherheit
und psychologische Nahrung lieferte,
ein. Das Zerreißen dieser kontinuierlichen
Existenz fuehrt zu einer Angst vor Tod
und Leere, zu einer Empfindung von Fallen
ohne Ende in einem Status von Zerstörung.
Die Lasten dieses sozialen Systems haben
die Massenemigration bestimmt:
a) Zerbrechen und Zersetzung der patriarchalen
Familie
b) Umwälzung der organischen Bindung
zwischen geschlechtlich und produktiven
Rollen, folgend die Einlassung der Frauen
in den wirtschaftlichen Zyklus;
c) unrechtmaessige interne und externe
ureingesessene kulturelle Werte;
d)Veränderung von Zusammenhang
und Kohäsion der gebürtigen
Gruppen verursacht durch Prozesse wie:
d) 1: Zersplitterungen, zur Fernhaltung
defenitiver Projekte;
d) 2: Subkulturaler Antrieb zu reaktivem
Integralismus an die Phobie des Neuen
und des Unterschiedlichen, welcher in
gesellschaftlicher Umgebung erscheint
(mesoneistischer Fundamentalismus);
d) 3: Implosion, zur tendenziellen Löschung
gebürtiger Kultur mit dem Zusammenbruch
von seiner Vision der Welt.
--Salvatore
Inglese
--Das
unruhige Bündnis Zwischen Anthropologie
und Psychopathologie - (Erinnerungen
und Überlegungen aus Erfahrungen
auf diesem Gebiet)
--2003
- http://www.emigrati.it/Radici/Linquietalleanza.asp
--1992
- I fogli di oriss - Die Blätter
von ORISS - http://www.oriss.org
--Der
Begriff Psychopathologie entstammt der
griechischen Sprache und bedeutet: Die
Lehre von den psychischen Erkrankungen.
--Die Psychopathologie ist ein Teilbereich
der Klinischen Psychologie und der Psychiatrie und beschäftigt sich mit den Formen
eines (krankhaft) veränderten Gefühls-
bzw. Seelenlebens. Hierbei geht es um
die Beschreibung der Symptome
bzw. Erscheinungsweisen psychischer
Erkrankungen.
--Die Hermeneutik (von griechisch - hermeneuein: deuten, interpretieren)
ist die Lehre vom interpretativen Verstehen,
auch vom Deuten oder Auslegen. Das Wort
stellt sich neben den Namen des Gottes
Hermes, dem Götterboten, der die Gedanken
bringt, die Botschaft der Götter, es
könnte auch Hermessen übersetzt werden.
Im Gegensatz zum »einfachen«, »naiven« oder
mundanen Verstehen geht hermeneutisches
Verstehen von der Offenheit, Uneindeutigkeit
und prinzipiellen Unabgeschlossenheit
des Verstehens aus, insbesondere davon,
dass sich in Texten oder Äußerungen
immer mehr Sinn-Schichten zeigen, als
auf den ersten Blick erkennbar sind.
--A
pagina 144 del libro Der Denkweg Martin Heidegger di O. Poggeler si trova il seguente
passo di Martin
Heidegger: “Was gesagt wird, ist gefragt
und gedacht im ‘Zuspiel’ des ersten
und des anderen Anfangs aus dem ‘Anklang’
des Seyns in der Not der Seinsvergessenheit
für den ‘Sprung’ in das Seyn
zur ‘Gründung’ seiner Wahrheit
als Vorbereitung der ‘Zukünftigen’
des ‘letzten Gottes’ ”. Vedi
a riguardo K.TsuJimura/Kyoto, “Zur
Bedeutung von Heideggers ‘übergänglichem
Denken’ für die gegenwärtige
Welt”, in Wirkungen Heideggers, neue
hefte für philosophie, 23, cit.,
pp.46-58.
--3) […]
Die Unidentifizierbarkeit
der Kunst foerdert die
kreative Aktivitaet weil sie aus der
die Zeitlosigkeit des Erwarteten, aus
der Einzigartigkeit der Geste besteht,
die nicht nach Solidaritaet fragt.
--Der
Künstler folgt Nietsches Idee,
nach der man immer auf die Urlage der
Sprache zurueckgehen und sich auf eine
unversoehnliche Basis der Dinge stuetzen
soll.
--Die Sprache
bewegt sich innerhalb des Zusammenbruchs
jeder Ordnung. Um eine Wiederherstellung
zu erreichen, die die vorangegangene
Anordnung annulliert, zugunsten einer
Form, die eine neue Anordnung, ein Szenario
ermoeglicht, in dem die herausgefundenen
Elemente sich nach, von anderen nicht
vorgeschriebenen, Bedingungen
miteinander vereinigen.
Achille
Bonito Oliva - Theorie des unsympathischen
Genies (gescheitert) -
Art Studio, Mailand 1989
Links
consigliati da emigrati.org sulla Sila
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